Con “Song of the Bird” si apre una nuova sezione della collana OSI-MKT dedicata alle testimonianze provenienti da varie parti del mondo. In particolare questo primo fascicolo ci pone di fronte ad una realtà socio-culturale talmente distante dalla nostra da rischiare di restarne disorientati. Una testimonianza insolita in quanto riflessa nel contenuto di canti per bambini composti da una autrice e didatta palestinese. Una testimonianza alla quale, però, ci è sembrato importante accostarsi anche per meglio capire fenomeni di complessa relazione sociale di fronte ai quali ci troviamo sempre più spesso nell’ambito della nostra attività didattica, ormai decisamente multiculturale. Il fascicolo, attraverso un lavoro scientifico di documentazione, vuole raccontare la difficile situazione nella quale crescono oggi – e non da oggi – i bambini palestinesi e delle realtà con cui debbono confrontarsi. Solitamente i canti dedicati all’infanzia, anche nei repertori di tradizione di diverse realtà etnico-geografiche, siano essi rituali o narrativi, esprimono contenuti generalmente positivi, adatti alle prime età. Invece nel presente caso, oltre ad aspetti poetici, etici e socializzanti le canzoni non possono non contenere esplicite immagini di una realtà cruda e di ‘guerra’, quale quella che quotidianamente un bambino palestinese vive sulla propria pelle e che spesso riesce a vivere, nonostante tutto, con l’innocenza propria dei bambini.
Chi vorrà servirsi di questo fascicolo, animatore, operatore, docente o insegnante, potrà valutare ciò che è utilizzabile nel proprio ambito e in ordine ai propri obiettivi, e se necessario contestualizzarlo. Nel fascicolo vengono forniti alcuni esempi di utilizzazione di brani da noi ritenuti più plausibili rispetto ad una nostra comune sensibilità.
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