L’Abbecedario della nostalgia nasce come un percorso intimo, dare spazio a pensieri a volte inconfessati, minuterie, piccoli strappi da ricucire. Solo successivamente, da embrione è diventato sostanza, chiedendo esso stesso la luce.
Sveva Donati altro non è che uno pseudonimo, la voce narrante di sensazioni implose. Ha raccolto suoni appena percepiti trasformandoli in graffi. Graffi che hanno l’eco dell’amore, della perdita, dell’inquietudine, delle piccole felicità.
Un tascabile che raccoglie tanto, a volte troppo, perché in effetti la nostalgia non è mai leggera e si può provare saudade anche di una saracinesca chiusa di una vecchia mezcaleria dietro il porto di Lisbona.
Giuseppe (proprietario verificato) –
Semplicemente stupendo! Ordinato e letto in un’ora. Non puoi fare a meno di rimanere colpito da racconti di vita che, un pò, ricordano il vissuto di tutti noi che non abbiamo avuto lo stesso coraggio e la stessa maestria di metterlo nero su bianco.