“La metropoli fagocita i suoi abitanti, poi li rigetta. Lasciandoli soli, dispersi tra le sue strade, le sue leggende, la sua violenza. […] Nei quartieri come il Rebis o all’Avana il marcio della gente viene nascosto sotto un tappeto fatto di avidità, ignoranza e ipocrisia. E quando il marcio dilaga, corrompe la carne e lo spirito. Per arrestare la sua corsa bisogna intervenire alla radice.
Con l’accetta.”
Come in una visione distorta, l’ordine delle cose sembra esser stato invertito. Le città sono in mano alla malavita e la delinquenza spadroneggia nei quartieri e per le strade. Gli omicidi sono all’ordine del giorno. La violenza è il pane quotidiano e la perversione ammorba l’anima delle persone.
La corruzione ha demolito gli organi istituzionali e le forze dell’ordine combattono una guerra impari che sembra destinata a essere perduta.
Qualcuno però ha deciso di non arrendersi e per lottare è disposto a mettersi sullo stesso livello del male.
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