Vera protagonista di questo racconto è la natura, colta in un momento di inquietante metamorfosi. In essa si dipana la vicenda di un bibliotecario, con lui una donna comparsa in sogno, un bambino in cerca di avventure e un terribile segreto nascosto tra le montagne.
“In Veranio, Giovanni Peli tratteggia l’orizzonte che per ora continua a sfuggirci: una civiltà in frantumi, implosa su sé stessa non appena è iniziata a mancare quella forza che la teneva gonfia. Senza più petrolio, la potenza di cui andiamo fieri è venuta a marcire. Ma la vita continua, e anzi la vita si nutre anche di queste decomposizioni, come se fosse una mania, benedetta maledizione incapace di rinunciare a sé stessa. (…) In questo scenario, l’autore traccia una storia che rifugge il pessimismo post-apocalittico, ma senza indulgere in illusioni d’utopia.”
Dall’introduzione di Francesco Boer.
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